
L'Opa su Marcolin partirà a metà gennaio
L'Opa sulle azioni Marcolin, resa obbligatoria dalla stipula di un patto di voto e di sindacato tra la famiglia Coffen Marcolin e i fratelli Andrea e Diego Della Valle (che nel novembre scorso avevano acquistato il 24,4% del capitale) sarà lanciata entro il mese di gennaio, per concludersi a febbraio.
Nella comunicazione fatta dagli interessati alla Consob sono stati confermati i termini già resi noti il 17 dicembre 2004: l'Opa riguarderà 21.048.471 azioni (pari al 46,385% del capitale) per le quali è stato stabilito un prezzo di offerta di 1,40 euro, superiore del 37,6% al minimo di legge previsto.
Il finanziamento dell'Opa sarà assicurato fino a 6,4 milioni dai promotori dell'operazione, mentre per i restanti 23,07 milioni c'è una linea di credito messa appositamente a disposizione da Unicredit Banca d'impresa.
Nella comunicazione fatta a Consob si precisa che il primo 4,88% del capitale che verrà acquisito con l'Opa andrà direttamente ai fratelli Della Valle, i quali potranno così arrivare a bilanciare la loro partecipazione rispetto a quella dei Marcolin, portando entrambi i gruppi familiari a un valore leggeremente superiore al 29%. Il resto verrà diviso in parti uguali.
La strategia indicata è rigorosamente industriale e punta ancora sull'occhiale di qualità, sulle griffes, su una rafforzata attività sia a livello di produzione che di commercializzazione, ma intende superare le difficoltà a breve con un progetto di medio e lungo periodo che potrà contare su una struttura di controllo stabile, che fin d'ora manifesta fiducia nelle capacità imprenditoriali dell'attuale management. Dopo l'Opa non ci sarà spazio né per una offerta residuale né per alcuna ipotesi di uscita del titolo dal listino: i promotori del Patto lo hanno nuovamente confermato, precisando che la quotazione è ritenuta fondamentale sia per avere un confronto costante con gli investitori, sia per avere accesso al mercato dei capitali qualora l'ipotizzata espansione dovesse richiedere mezzi finanziari freschi.
Anzi c'è l'intenzione annunciata, qualora l'offerta pubblica dovesse portare ai proponenti oltre il 90% delle azioni, di attivare entro quattro mesi le azioni necessarie per ripristinare una quota di flottante ritenuta sufficiente a garantire un regolare svolgimento delle negoziazioni.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)