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Fiamp, la voce dell'Accessorio Moda e Persona Made in Italy

Fiamp, la voce dell'Accessorio Moda e Persona Made in Italy

Nel corso di un'affollata conferenza stampa, è stata presentata questa mattina la Fiamp - Federazione Italiana dell'Accessorio Moda e Persona, costituitasi ufficialmente a Milano il 20 dicembre 2004 fra Aimpes (manifattura pelli-cuoio e succedanei), Anci (calzaturieri), Anfao (occhialeria) e Federorafi (oreficeria-gioielleria).

I quattro settori rappresentati (pelletteria, calzature, occhialeria e oreficeria-gioielleria) raggruppano oltre 25 mila aziende italiane, danno lavoro a più di 200 mila persone e fatturano all'anno 18 mila milioni di euro, con una quota destinata all'esportazione superiore al 70%.

Si tratta di numeri importanti, come ha ricordato il professor Marco Fortis, Vicepresidente della Fondazione Edison e docente di Economia industriale presso l'Università Cattolica di Milano: 'I settori aderenti alla Fiamp costituiscono un asse portante del made in Italy della Moda'. Il valore aggiunto espresso da questi settori, infatti, è di oltre 42 mila milioni di euro, appena inferiore a quello dell'intera industria automobilistica tedesca, che è uno dei 'pilastri' dell'industria mondiale. Fortis ha inoltre fatto notare come non si possano considerare questi settori superati o maturi, in quanto stanno reggendo e reagendo alla formidabile svalutazione competitiva della moneta del loro principale concorrente, la Cina (-35% sull'euro in tre anni).

Ecco, dunque, l'intento della nuova Federazione di 'mettere le imprese italiane e il prodotto italiano al centro dell'attenzione', attraverso iniziative non isolate, ma concordate e condivise. 'C'è la volontà delle quattro associazioni leader nell'Accessorio Moda & Persona di affrontare in modo nuovo e moderno i complessi problemi dei produttori della filiera del comparto', ha dichiarato il Presidente della Fiamp Alessandro Biffi. 'In questi momenti di difficoltà occorre concretamente fare squadra per dare maggiore slancio alle richieste di misure italiane e europee a tutela delle imprese italiane e per sviluppare una comune e più efficace promozione del Made in Italy nel mondo'.

Tra le iniziative che Fiamp intende portare avanti c'è la sollecitazione di controlli e monitoraggi delle dogane italiane ed europee, l'adozione di un'adeguata sorveglianza sul mercato domestico e sui principali mercati di esportazione per contrastare i fenomeni della contraffazione e delle fallaci indicazioni del made in Italy e dei marchi aziendali, l'effettiva applicazione delle regole commerciali e del principio di reciprocità in tema di dazi e barriere non tariffarie negli scambi internazionali. Ultimo punto la promozione in Italia e all'estero del valore dei prodotti made in Italy.

Attività che già da anni Anfao sta portando avanti con successo, come ha ricordato Cirillo Marcolin (consigliere della Fiamp insieme a Rossano Soldini dell'Anci), riferendosi alle prossime iniziative a sostegno del Made in Italy dell'occhialeria. 'Anche quest'anno abbiamo organizzato delle sfilate di occhiali made in Italy, la prima delle quali si terrà a Shanghai il 25 febbraio prossimo. Saremo poi a Mosca e New York nel mese di marzo. Le sfilate sono momenti importanti di promozione degli occhiali Made in Italy nel mondo, soprattutto per le piccole e medie aziende che fanno più fatica più delle grandi a fronteggiare la concorrenza asiatica'.

Di piccole e medie imprese e distretti sono infatti strutturati i quattro settori aderenti alla Fiamp, e secondo Fortis essi rimangono fondamentali per l'Italia. Però 'non si può pensare che le imprese italiane, in quanto medie e piccole, possano resistere a lungo nella tenaglia della concorrenza asimmetrica e dei dumping valutari dei Paesi asiatici o che le soluzioni prospettate da alcuni, quali l'aggregazione per raggiungere adeguati tagli dimensionali, la delocalizzazione produttiva, l'innovazione perpetua, ancorché importanti, siano facilmente percorribili', ha aggiunto Fortis. 'Solo un ristretto numero di imprese, di grandezza significativa, potrà indirizzarsi su questa strada. Occorre quindi incoraggiare le imprese a rimanere in Italia, concentrandosi proprio sulle misure di rilancio del made in Italy nonché rimuovendo i 'vincoli di sistema' (burocrazia, trasporti, infrastrutture, energia) che le penalizzano'.

La Fiamp rilancia quindi una serie di dispositivi (incentivi fiscali o eliminazione dell'Irap) per favorire l'impiego di personale specializzato nel design italiano, nella ricerca stilistica e nel rinnovo dei campionari e delle collezioni.

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