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Export: il nord-est alla riscossa

Export: il nord-est alla riscossa

Nel primo trimestre 2005, secondo l' Istat, le esportazioni sono salite del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Dai dati emerge inoltre che l'export ha fatto registrare una diminuzione soltanto nella ripartizione dell'Italia centrale (-0,9%), mentre tra le regioni il risultato peggiore arriva dalla Basilicata (-31%) per la crisi dell'auto e il migliore dalla Sardegna (+67,1%), che deve questa risultato, in particolare al prezzo molto alto dei derivati del petrolio.

Da notare inoltre che, nonostante l'euro forte, le vendite sono andate meglio sui mercati extracomunitari (+8,1%) rispetto a quelli dell'Ue (+5,2%) e che la temuta Cina appare un'opportunità per l'area centrale del paese, che registra un aumento delle esportazioni verso Pechino del 32,8%.

In dettaglio il valore complessivo delle nostre esportazioni tra gennaio e marzo è stato pari a 67,4 miliardi di euro contro i 63,4 miliardi dello stesso periodo del 2004.

Tutte le ripartizioni geografiche hanno incassato una crescita con l'esclusione del centro (-0,9%). In quest'area la diminuzione più sensibile è quella del Lazio (-7,1%), ma cala anche l'export della Toscana (-0,6%). Bene invece le Marche (+2,1%) e l'Umbria (+13,6%).

Nel nord-est, che ha segnato un incremento dell'11,%, perde posizioni solo il Friuli-Venezia Giulia (-11%). Salgono il Veneto (+13,9%), l'Emilia Romagna (+15,9%) e il Trentino-Alto Adige (+5,9%).

Bene pure il mezzogiorno, dove la crescita è del 10,5% e i valori migliori arrivano dalla Sardegna (+67,1%), dalla Sicilia (+13,7%), dalla Puglia (+13,5%), dal Molise (+8,7%), dalla Campania (+6,8 per cento) e dall'Abruzzo (+0,8%).

Le esportazioni del nord-ovest migliorano del 4,8% grazie ai buoni risultati ottenuti da tutte le regioni, va inoltre ricordato che quest'area invia all'estero una quantità di made in Italy pari al 40,4% di tutte le nostre esportazioni.

La crescita migliore è quella della Valle d'Aosta con +7,4%.Seguono la Lombardia (+6,2%), il Piemonte (+1,8%) e la Liguria (+1,6%).

(Fonte: Impresa e Finanza)

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