
Cdv: si torna sui banchi di scuola, ma attenzione agli occhi
Quasi un milione e mezzo di studenti non si è mai sottoposto a una visita oculistica. Due milioni e mezzo accusano arrossamenti agli occhi, affaticamento della vista o mal di testa nelle ore scolastiche. È quanto emerge da una ricerca dell'Istituto Piepoli, richiesta dalla Commissione Difesa Vista: il 20% dei genitori italiani non sottopone i propri figli ad una vista oculistica. E il 30% dei bambini, che effettuano i controlli, accusa fastidi agli occhi.
Eppure vederci bene è fondamentale per chi inizia proprio in questi giorni la scuola. Per molti di loro sarà il primo approccio con la vita scolastica, per questo è importante che arrivino preparati all'appuntamento. Equipaggiati di cartella, diario, astuccio e tanta buona volontà inaugureranno questa nuova dimensione della loro vita. Ma spesso questi strumenti non sono sufficienti a garantire una buon risultato. Perché tutto vada per il meglio è bene che i piccoli studenti, oltre che penne ed entusiasmo, 'mettano in cartella' anche una buona salute oculare. Vederci bene, infatti, è importante per un buon rendimento scolastico.
'Il bambino che entra nel mondo della scuola', afferma Massimo Trevisol, ottico optometrista e consulente della Commissione Difesa Vista, 'non inizia soltanto un percorso formativo; sta proprio cambiando il suo contesto di vita. Iniziare questa avventura con dotazioni non sufficienti e non in linea con gli altri bambini potrebbe causargli delle difficoltà nell'apprendimento e provocare al tempo stesso stress e angoscia. Il rischio è quello di rimanere indietro rispetto agli altri e sentirsi emarginato'. Ecco dunque che diventa fondamentale, prima di intraprendere la grande avventura scolastica, sottoporsi a un accurato controllo visivo che, oltre a rassicurare in merito alla salute oculare del bambino, verifichi anche che la funzionalità del sistema visivo sia efficiente.
'Sottoporre i bambini in età scolare a una visita oculistica è un punto di partenza fondamentale', afferma Maria Antonietta Blasi, professore associato, Clinica oculistica Università de L'Aquila e consulente Commissione Difesa Vista, 'perché', spiega, 'intorno ai 5-6 anni si individua il maggior numero di pazienti ambliopici. Per ambliopia si intende una scarsa acuità visiva, in assenza di una malattia organica, solitamente unilaterale, non correggibile con lenti. I bambini', continua la professoressa, 'a questa età, sono sufficientemente collaboranti da consentire una accurata visita oftalmologica. Diagnosticare precocemente un occhio ambliope, comunemente definito 'occhio pigro' è fondamentale, perché i migliori risultati terapeutici si ottengono praticando l'occlusione dell'occhio migliore, entro i primi 10 anni di vita'.
Nello stato americano del Kentucky, questa attenzione versi i controlli oculistici ai bambini è stata 'formalizzata' con una legge introdotta nel 2000 che prevede appunto che un controllo, per i bambini che si apprestano a entrare nella scuola elementare, sia obbligatorio. L'introduzione di questi controlli obbligatori ha permesso così di scoprire che quasi il 14% dei bambini sottopostisi alla visita aveva bisogno di lenti correttive, il 3,4% soffriva di 'occhio pigro', il 2,31% di strabismo e lo 0,83% soffriva di una diversa patologia oculare. Un'attenzione verso la salute dei bambini, che andrebbe formalizzata anche in Italia.
'Controlli oculistici mirati', continua la professoressa Blasi, 'permettono di evidenziare oltre alla miopia, altri difetti visivi come l'ipermetropia e l'astigmatismo, ma anche patologie quali lo strabismo, tipico dell'età pediatrica, o malattie di maggiore gravità, quali la cataratta congenita, che se unilaterali, potrebbero compromettere la visione in un solo occhio, lasciando, però, al bimbo l'uso dell'altro occhio e, quindi, non essere avvertite'.
Difetti, dunque, che senza un controllo specialistico, potrebbero anche passare inosservati ai genitori. Ciò che bisogna verificare durante i controlli, quindi, non è solo la resa e l'acutezza visiva del bambino: vedere 10/10 (dieci decimi) è importante, ma non basta. Ci sono molte altre capacità che assicurano la presenza di una buona visione. Ecco allora che bisogna stare attenti a tutti i particolari e sottoporre i bambini a controlli specifici, 'come', spiega Massimo Trevisol, 'quelli relativi alla condizione oculomotoria o dei muscoli estrinseci dell'occhio'.
Una funzionalità carente in questo settore potrebbe infatti determinare delle difficoltà sia nella scrittura sia nella lettura: il bambino, ad esempio, potrebbe saltare una riga o confondere le lettere e sembrare così pigro o poco volenteroso. Ma come si fa a capire che la voglia di studiare c'entra poco? 'Il bambino la cui efficienza visiva non è al massimo', spiega Trevisol, 'solitamente assume atteggiamenti posturali errati: la testa e il corpo sono eccessivamente ricurve sul banco, tende a inclinare il foglio su cui scrive o legge, impugna male la penna, con eccessiva tensione della mano'.
Altra capacità visiva la cui efficienza va continuamente monitorata è quella di mantenere bene nitide le immagini e passare quindi dal guardare distante (come appunto alla lavagna) al guardare vicino, sul libro o sul quaderno, senza accusare sfocamenti di nessun genere. Si potrà verificare, quindi, se il bambino ha difficoltà nel riconoscere le parole, salta una riga, inverte le lettere o riesce a mettere adeguatamente a fuoco ciò che vede e se questa capacità riesce a essere prolungata nel tempo. Un mal funzionamento dell'efficienza visiva potrebbe essere un'importante concausa per problemi legati a disturbi dell'apprendimento e del comportamento. Un controllo adeguato aiuta a intervenire in tempo per mettere il bambino nelle condizione di iniziare la sua vita scolastica nel migliore dei modi! Ma una visita e basta serve a poco, 'i controlli vanno eseguiti a distanza di tempo variabile in rapporto alla malattia o al difetto evidenziati e alla loro gravità', conclude la professoressa Blasi, 'potrebbero essere necessari ogni 3-4 mesi, oppure ogni 6 mesi. Se il bimbo non presenta difetti evidenti, è comunque opportuno un controllo all'anno, perché spesso i vizi rifrattivi si manifestano negli anni successivi'.