Russia, crescono le opportunità per il mercato del lusso
In occasione della fiera MSOO, il 7° Salone dell'Ottica che si conclude oggi a Mosca, prosegue su EyesWay l'approfondimento del mercato russo iniziato con la pubblicazione della ricerca condotta dall'Ice Il mercato degli occhiali nella Federazione Russa. Uno spunto interessante viene offerto da un articolo apparso sull'International Herald Tribune, che nel numero di lunedì 3 marzo si sofferma sul mercato del lusso nel paese dell'ex Unione Sovietica. Si tratta, dice il quotidiano, di un mercato in grande espansione, affollato com'è di consumatori ottimisti ed entusiasti che diventano, ogni giorno di più, smaniosi acquirenti dei beni di lusso. Una condizione di gran lunga migliore di quella dei mercati occidentali, che devono fare i conti con budget in calo e clienti pessimisti.
Particolarmente interessante è il caso della Mercury, il maggior gruppo retail del lusso nel paese. Secondo molti esperti del settore (tra cui Domenico de Sole del Gruppo Gucci), Leonid Friedland, Ceo e presidente della Mercury, e il suo socio Leonid Strunid sono tra i migliori con cui collaborare in Russia nel campo della moda. Dopo aver creato la Tretyakov Projedz, il celebre e prestigioso centro commerciale soprannominato 'la via Montenapoleone di Mosca', Friedland ha il merito di aver scoperto molte altre aree che ha conquistato con i suoi marchi del lusso, dalle pellicce di Fendi alle scarpe Tod's. Tra i molti e ambiziosi progetti della Mercury c'è anche quello di portare un esclusivo shopping village con spa, ristoranti e un hotel, a Zhukovka, un area dove si trovano le dacie di villeggiatura dei nuovi super ricchi. Per questa iniziativa De Sole ha già intrapreso trattative per aprire negozi Gucci e Yves Saint Laurent. Si attendono anche le adesioni di Dolce&Gabbana e Roberto Cavalli mentre si danno già per certe le aperture di un Just Cavalli Cafè e Armani Casa. Anche Ralph Laurent è in procinto di partecipare al progetto.
La Mercury è sul punto di raddoppiare la sua ricca clientela e la sua forza lavoro rimettendo in sesto la TSUM, la vecchia regina dei grandi magazzini, che portava il lusso a Mosca durante la Belle Epoque. La storica costruzione, vicina a Bolshoi, sarà riportata al suo antico splendore, allargata con un nuovo settore sul retro per diventare un palazzo ricco di negozi lussuosi.Stando a dati non ufficiali, il turnover annuale della Mercury si aggira intorno ai 300 milioni di dollari, un risultato che supera decisamente quello dei concorrenti. 'Non avevo mai visto da nessuna parte una tale quantità di beni di lusso presentati senza alterarne lo spirito', commenta Umberto Angeloni, Ceo di Brioni, il brand d'abbigliamento maschile che realizza con la società di Friedman il 10% del proprio giro d'affari. Il gruppo Mercury è cresciuto parallelamente allo sviluppo della Mosca post comunista. Partito con un negozio di 30 mq che vendeva orologi, ha focalizzato l'attenzione sui marchi di gioielleria che includono Bulgari, Chaumet, Chopard, Graff, de Grisogno e Tiffany. I clienti russi della società'hanno per lo più un'età compresa tra i 30 e i 45 anni, sono piuttosto istruiti in fatto di moda e vorrebbero saperne di più'.
Alcune voci descrivono la Mercury come una società spietata negli affari e con margini di profitto eccessivamente alti. Ma nessuno considera che, mentre altri mercati emergenti come Shangai non hanno ancora realizzato il loro potenziale, Mosca è diventata la patria del lusso. 'La gente', dice il General Manager dell'azienda, 'ha un gran senso del gusto e della qualità, è sempre stato così: perché quindi, il lusso dovrebbe morire?'. Ma c'è un 'elemento occidentale' della moda che ancora non si vede, e lo rileva lo stesso Friedman: 'Qui in Russia 'la ricchezza discreta' non funziona ancora e certamente non viene apprezzata come lo è invece l'ostentazione di denaro'.