
Ricerca, un farmaco contro l'acne può frenare la cecità
Una ricerca sui topi condotta da alcuni ricercatori della University of California di Los Angeles ha dimostrato che un medicinale normalmente utilizzato per il trattamento dell'acne è in grado di frenare la perdita della vista provocata dalla degenerazione maculare di Stargardt. È questa una forma ereditaria di cecità che affligge una persona su 10 mila e che comporta la perdita della visione centrale (mentre quella periferica è in genere preservata) a causa dell'accumulo di pigmenti tossici sulla macula, la parte centrale della retina. Alla base di questa patologia vi è la mancanza di un gene particolare in una delle proteine coinvolte nel processo visivo.
L'Accutane, un medicinale normalmente usato nei trattamenti contro l'acne, si è dimostrato efficace nella prevenzione della formazione di questi pigmenti tossici. Un effetto collaterale del farmaco è infatti l'emeralopia, l'incapacità cioè di veder bene in ambienti molto illuminati. Dato che essere allevati nell'oscurità più completa ha permesso ai topi di prevenire la perdita della vista, i ricercatori hanno pensato che l'Accutane potesse funzionare anche contro la malattia in questione. E i risultati sono stati immediati: dopo due mesi di trattamento l'accumulo di sostanze tossiche si era interrotto.
Il prossimo passo ora dovrebbe essere quello di provare il farmaco su persone affette dalla degenerazione di Stargardt, inizialmente per accertare la dose necessaria per un trattamento sicuro ed efficace. Non è ancora noto se il medicinale sia utile anche per altre forme di degenerazione maculare, come la forma più comune legata all'età.