
Made in Italy: Confindustria contro i tagli della Finanziaria
Stefano Parisi, direttore generale di Confindustria, si è detto sconcertato di fronte al taglio di buona parte dei fondi speciali destinati alla promozione del Made in Italy. La riduzione testimonierebbe, infatti, come parte del governo non capisca che senza un sostegno strutturale le imprese italiane siano destinate a perdere ancora più terreno nella competizione che le vede in costante arretramento sui mercati mondiali e che rafforza 'i dubbi sulle linee di politica economica per il 2004'.
Parisi ha commentato i tagli da Tel Aviv, dove si trova insieme al viceministro alle Attività produttive con delega per il commercio estero Adolfo Urso, e le sue dichiarazioni sono state pubblicate da La Repubblica. 'Le nostre imprese', ha detto Parisi, 'soffrono la concorrenza e l'aggressività di quelle straniere e hanno necessità di misure che promuovono la loro internazionalizzazione. Invece si continua a parlare di imporre dazi alla Cina, una strada inutile, e si tagliano le risorse destinate alla crescita. Abbiamo dubbi, a questo punto, sulla capacità del governo di elaborare strategie vincenti. Ma la ripresa mondiale non basterà a trainare quella italiana'.
Anche Giancarlo Cerutti, vice presidente di Confindustria con delega all'internazionalizzazione, ha commentato negativamente la sforbiciata: 'In un momento in cui si teme che il made in Italy stia scivolando, sarebbe invece necessario un sostegno alle imprese sia per la lotta alla contraffazione, sia per conquistare nuovi mercati', ha dichiarato a Il Sole 24 Ore. 'Noi abbiamo sostenuto il pacchetto a favore del made in Italy, specie in questa fase in cui il dollaro debole e l'euro forte stanno assestando un colpo terribile alla capacità di esportazione delle nostre imprese'.