Cirillo Marcolin fa il punto sull'occhialeria italiana in vista di Mido
La guerra in corso in Iraq sta condizionando la ripresa economica attesa da tutti. I risultati dell'International Vision Eexpo East confermano che nemmeno il settore dell'occhialeria sfugge al difficile momento: «Dai primi dati resi noti dagli organizzatori - spiega Cirillo Marcolin, presidente di Mido-Vision Expo East, la fiera internazionale dell'occhialeria, che si è chiusa domenica scorsa a New York, terza per importanza dopo Mido e Silmo di Parigi, ha registrato una flessione del 17 per cento nei visitatori. Anche sulla base delle mie impressioni e delle sensazioni raccolte fra i colleghi, è evidente che il salone americano ha subito un inevitabile contraccolpo a causa della guerra: il conflitto più volte annunciato è scoppiato il giovedì, la fiera ha aperto i battenti il giorno dopo. L'aria era greve, si percepiva una certa tensione e fra gli stand non girava molta gente».
«Prima del conflitto - prosegue Marcolin - il nostro timore era che la lunga incertezza rispetto all'ipotesi di un intervento armato anglo-americano non consentisse di intravedere realistici termini per una eventuale ripresa. Con lo scoppio della guerra, giusto o sbagliato che sia, si interrompe questa situazione di incertezza e ora la speranza è che si concluda nel più breve tempo possibile. Indubbiamente il risultato di New York è stato influenzato dagli eventi e, come presidente di Mido, auspico una conclusione rapida del conflitto, che possa favorire uno svolgimento regolare delle attività fieristiche di maggio oltre che un'iniezione di fiducia nei consumi. Le aziende italiane, però, per affermarsi sui mercati internazionali devono puntare su una produzione che sappia distinguersi per qualità, design e trend. Sono sempre questi i fattori che caratterizzano il made in Italy nel mondo».
«Le piccole e medie aziende - ammette Marcolin - che costituisco la maggior parte del tessuto produttivo nel nostro settore, stanno soffrendo questa situazione in modo particolare. Gli ultimi dati relativi al problema della cassa integrazione non devono certo passare inosservati, ma non credo si tratti ancora di una situazione allarmante. Un modo per reagire a questa crisi dei consumi potrebbe essere quello di specializzarsi in produzioni di nicchia, per rispondere in modo immediato alle richieste e alle evoluzioni del mercato, aprendosi ad aree emergenti dell'Europa dell'Est, consolidando posizioni nell'Europa Occidentale e, perché no, analizzando la possibilità di inserirsi in nuovi mercati».
«In un momento in cui tutto si è fatto più incerto e difficile - prosegue il presidente di Mido - con ripercussioni psicologiche sui consumi, l'occhialeria italiana intende reagire aumentando gli sforzi di promozione. Al Vision Expo di New York, per esempio, particolare attenzione è stata riservata alle piccole imprese del settore. Una decina di aziende del distretto si sono presentate alla fiera grazie ad un'iniziativa dell'ICE che ha collaborato con Mido, Anfao, Certottica e Eyesway per la costituzione del Padiglione Italia, un punto di riferimento per la promozione e la divulgazione di materiale sul Made in Italy realizzato sempre con il supporto dell'ICE».
«Ogni singola azienda valuta dove sviluppare le proprie strategie di sviluppo, ma Anfao opera in concertazione con le Istituzioni italiane per creare nuove opportunità di business per i propri associati: in questo ambito si inseriscono l'iniziativa di New York e quella della fiera di Mosca, cui seguiranno opportune analisi di mercato. Il prossimo appuntamento per tastare il polso del settore sarà a Mido. A maggio spero che si sia meglio chiarita la situazione internazionale e questo dovrebbe permetterci di fare valutazioni più precise sul futuro. Le premesse sulla fiera sono favorevoli: le prenotazioni degli spazi sono state chiuse, è stata riconfermata la quasi totalità delle adesioni dello scorso anno e stiamo cercando di soddisfare le nuove richieste, alcune delle quali sono purtroppo ancora in lista d'attesa: nonostante tutto Mido è un appuntamento imprescindibile per il mercato».
(Fonte: Il Gazzettino)