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Armi chimiche, le banche degli occhi Usa pronte a inviare cornee in Iraq

Le truppe anglo-americane schierate in Iraq hanno a disposizione maschere e tute antigas per proteggersi da eventuali attacchi chimici, ma questo potrebbe non bastare nel caso Saddam Hussein, come diverse fonti ipotizzano, ricorresse davvero alle armi biologiche come ultima risorsa difensiva.

Per far fronte ai problemi di cecità che ne conseguirebbero (la perdita della vista è infatti uno dei possibili effetti di questo tipo di armi) sono state allertate 80 banche degli occhi in tutti gli Stati Uniti perché siano pronte ad aiutare i soldati in caso di emergenza. Nell'eventualità di un attacco chimico, infatti, il trapianto di cornee potrebbe aiutare chi è rimasto accecato a recuperare la vista.

'Siamo stati messi in stato di allerta', spiega Kurt Weber, direttore della North Carolina Eye Bank, 'per garantire più di 150 cornee'. Weber ha chiarito che in caso di chiamata, le cornee potrebbero essere spedite immediatamente per essere trapiantate.

L'invio delle cornee però, finirebbe verosimilmente con l'esaurire l'intera scorta. Normalmente ci sono dalle 90 alle 100 cornee disponibili a livello nazionale. Ciò significa che se venisse davvero richiesto il numero indicato, gli abitanti degli Stati Uniti in attesa di trapianto dovrebbero aspettare ancora.

'In caso di chiamata, avvertiremmo i nostri chirurghi di dare la priorità ai soldati in Iraq, e chiederemmo loro di riformulare la lista di attesa', continua il direttore della North Carolina Eye Bank.

Secondo Weber per ricostituire le scorte della banca degli occhi del North Carolina ci vorrebbe comunque almeno un mese. Per questo sarebbero necessarie molte più donazioni.'La decisione di donare o meno le cornee', ha concluso, 'può avere conseguenze drammatiche su come saremo in grado di aiutare le persone che corrono il rischio di essere colpite in Iraq'.

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